venerdì 25 gennaio 2008

La mole!

Visto che ogni tanto mi diletto a fare qualche foto , senza troppe pretese, con la mia piccola ma fedele macchina fotografica (Canon Power Shot A610) , ho deciso di postarne ogni tanto qualcuna .Non potevo non iniziare dal simbolo della mia città. Il monumento che subito balena nella mente pensando a torino ( no non è lo stadio olimpico, ma sempre al calcio pensate LOL ) la stupenda mole antonelliana.




La mole è una struttura in muratura la cui costruzione iniziò nel 1863.
È alta 167,50 metri. Originariamente doveva essere una sinagoga: infatti era appena stata concessa la libertà ufficiale di culto alle religioni non cattoliche e la comunità ebraica voleva costruire un tempio con annessa una scuola.
La scelta di Antonelli come architetto si rivelò infelice, perché propose una serie di modifiche che avrebbero innalzato la costruzione a 113 metri, ben oltre i 47 metri originali per la cupola. Tali modifiche, l'allungamento dei tempi di costruzione e i maggiori costi, risultarono sgraditi alla comunità ebraica, che nel 1869 fece terminare i lavori con un tetto provvisorio.
Nel 1873 venne alla fine fatto uno scambio con la città di Torino, che diede loro un altro terreno per costruire l'attuale sinagoga e si prese in carico la costruenda Mole che sarebbe stata dedicata al re Vittorio Emanuele II.
Antonelli riprese la costruzione, con una serie di modifiche in corso d'opera che portarono l'altezza complessiva a 146, 153 e infine 167 metri, facendola diventare l'edificio in muratura più alto d'Europa.
Purtroppo l'opera ha subito sofferto di problemi strutturali, data la dimensione relativamente ridotta della base e il peso che doveva supportare. Il terreno su cui sorge era inoltre luogo di uno dei bastioni costituenti le mura della città: demolite tali mura per ordine di Napoleone ad inizio '800, è possibile che il terreno non fosse ancora completamente riassestato quando si costruì la Mole.
Antonelli lavorò alla Mole fino alla sua morte: era diventata leggendaria la specie di ascensore azionato da una carrucola che portava il quasi novantenne architetto a diverse decine di metri d'altezza per verificare personalmente lo stato dei lavori. Antonelli non vide però il completamento della costruzione, che fu portata a termine dal figlio Costanzo, mentre Annibale Rigotti decorò gli interni tra il 1905 e il 1908.

La Mole Antonelliana non ha mai avuto vita felice. Durante la sua costruzione, il terremoto del 23 febbraio 1887 costrinse a modificare il progetto per consolidarlo. Il genio alato collocato sulla punta del monumento venne abbattuto nel nubifragio dell'11 agosto 1904, e fu sostituito da una stella di circa quattro metri di diametro; il genio si può ancora vedere all'interno della Mole, e viene regolarmente scambiato per un angelo.
Il 23 maggio 1953 un altro violentissimo nubifragio, accompagnato da una tromba d'aria, fece precipitare ben 47 metri della guglia, che venne ricostruita nel 1961 non più in muratura ma con una struttura metallica rivestita di pietra.
Durante i lavori di consolidamento si era deciso di stabilizzarne l'interno con enormi archi di cemento, che però snaturavano completamente l'interno dando uno sgradevole senso di claustrofobia; tra l'altro si erano levate anche voci critiche, che temevano che la troppa rigidità data alla struttura con questa cementificazione risultasse addirittura dannosa, riducendone la possibilità di oscillazioni elastiche.

Tra gli anni sessanta e gli anni novanta la Mole è stata usata come "balcone sulla città" grazie all'ascensore che porta ai settanta metri della cima della cupola dove c'è un piccolo belvedere, e per mostre temporanee. L'interesse della città sembrò diminuire in assenza di una collocazione definitiva per la struttura.

Dopo alcuni anni di chiusura per ristrutturazione, necessari a rinnovare l'ascensore (che impiega 59 secondi a fare il percorso) e ad eliminare parte degli archi di supporto in cemento, la Mole è sede del Museo nazionale del Cinema, che ospita macchine ottiche pre-cinematografiche (lanterne magiche), pezzi provenienti dai set dei primi film italiani ed altri cimeli, in un allestimento veramente suggestivo.

La Mole fu una delle prime costruzioni a venire illuminata mediante piccole fiammelle di gas cittadino sul finire del XIX secolo. Dal 1998, in occasione della ridefinizione dell'illuminazione esterna e della nascita della manifestazione "Luci d'Artista", sul fianco della cupola si può vedere un'installazione di Mario Merz, Il volo dei numeri, con l'inizio della successione di Fibonacci che s'innalza verso il cielo.

Fonte: Wikipedia L'enciclopedia libera
Foto ©Luca Fantoni

2 commenti:

morilandia ha detto...

un saludo bloguero.

bye2

Stairway To Heaven ha detto...

Cara Mole, aspetta ancora qualche mese e poi salirò su di nuovo anch'io come faceva il buon vecchio Antonelli, LOL.